1526-1578

Nato a Verona nel 1526, fece il suo apprendistato, nella bottega di Antonio Badile, assieme a Paolo Veronese con il quale realizzò le sue prime opere (affreschi della Villa Soranzo a Treville e alcuni soffitti del Palazzo Ducale a Venezia).

Lo Zelotti, le cui pitture erano in perfetta sintonia con gli ideali che guidavano la progettazione palladiana, fu uno dei più fedeli collaboratori dell’architetto vicentino. Lo troviamo presente a Lonedo (Villa Godi), a Pojana Maggiore (Villa Pojana – atrio e sala con volta a botte), a Mira (la Malcontenta), a Fanzolo (Villa Emo), a Caldogno (Villa Caldogno).

Affresco di Giambattista Zelotti

Foto tratta da Veasyt Tour

Caratteristica principale degli affreschi zelottiani è il gusto illusionistico: le pareti vengono scandite da elementi architettonici che inquadrano paesaggi sui quali si svolgono episodi di storia antica, scene mitologiche o quadretti di vita quotidiana. L’iilusione scenica consente, così, di rompere il limite delle pareti e di spaziare nella natura, sottolineando l’armonico rapporto col paesaggio.

Allo Zelotti spettano altri importanti cicli decorativi, tra i quali gli affreschi (oggi perduti) della facciata del Monte di Pietà di Vicenza e quelli del Castello del Catajo a Battaglia Terme. Morì a Mantova nel 1578.

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